Del Archivo del "Corriere della Sera" de Milán, 28 de enero de 1993

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OBBIETTIVO. IL DESIDERIO DI UN SALTO DI QUALITA' NELL' USARE LA PELLICOLA HA CONTAGIATO MOLTI MILANESI
una folla sta per scattare
boom di manuali e di corsi che insegnano fotografia: le macchine automatiche non bastano piu' . la riscoperta della creativita' passa anche attraverso una camera oscura improvvisata in cantina


-------- PUBBLICATO --------- OBBIETTIVO . Il desiderio di un salto di qualita' nell' usare la pellicola ha contagiato molti milanesi TITOLO: Una folla sta per scattare Boom di manuali e di corsi che insegnano fotografia: le macchine automatiche non bastano piu' La riscoperta della creativita' passa anche attraverso una camera oscura improvvisata in cantina . Che cosa sarebbe una vacanza da favola senza un centinaio di fotografie da mostrare agli amici? E come sembrerebbero sbiaditi i ricordi dei primi mesi di un bambino senza averne immortalato tutti i progressi. E tutto cosi' semplice: basta un clic e le macchine automatiche pensano a luce, distanza e diaframma. Peccato che le fotografie sembrino tutte uguali, anche se a scattarle e' un bambino di 8 anni. Ma nell' era del "fai da te" e della rivalutazione della creativita' i milanesi hanno riscoperto la voglia di imparare a fotografare. Prima tappa: rispolverare un vecchio apparecchio manuale. Seconda: iscriversi a un corso. A Milano i corsi, in genere a numero chiuso, organizzati da istituzioni comunali, circoli o studi privati, segnano sempre il tutto esaurito. In media i corsi prevedono quindici lezioni e costano circa 300 mila lire: si parte dalle prime conoscenze tecniche e passando attraverso la lettura critica delle immagini si arriva allo sviluppo delle foto in bianco e nero. Procurarsi una camera oscura non e' un problema, basta un antibagno, una cantina o un ripostiglio...
Una minoranza, pero' , scopre in se' la natura dell' artista e approfondisce le sue conoscenze in corsi piu' avanzati. Come quelli a indirizzo creativo organizzati da Index Fotografia d' autore (via Morandi 7), uno studio fotografico ideato dal fotoreporter argentino Wald Fulgenzi. Il riferimento teorico del suo metodo, insegnato in Europa nella scuola di fotografia di Arles, e' la semiotica; Index secondo Peirce e' il segno fotografico, ovvero e' l' impronta di qualcosa di reale sull' elemento materiale della pellicola. Bastano poche lezioni per imparare a usare la macchina: la tecnica e' solo uno strumento per trasmettere un' idea, un messaggio. "Fotografare e' un' espressione personale . dice Fulgenzi . troppo spesso legata agli stereotipi delle immagini di moda e pubblicitarie, delle cartoline e dei paesaggi. Per uscire dai condizionamenti facciamo riflettere gli studenti con l' analisi delle opere di grandi fotografi come Diane Arbus, Irving Penn, Richard Avedon e Helmut Newton". Oltre ai corsi sulla fotografia d' autore, che costano 350 mila lire, e agli stage su ritratto, uso del flash e stampa in bianco e nero (prezzo 100 mila lire), Index sta portando avanti un progetto sperimentale assieme al Centro sociale Scaldasole. A un corso di dicembre sulla fotografia sociale hanno partecipato gratuitamente ottanta allievi: il risultato sara' una mostra collettiva a marzo.
Fulvia Degl' Innocenti
Degl' Innocenti Fulvia
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(28 gennaio 1993) - Corriere della Sera